Uno spazio pubblico deve necessariamente essere universalmente accessibile perché il suo scopo è favorire l’inclusione, non solo delle persone diversamente abili, ma anche di tutti i cittadini indipendentemente dalle loro abilità tecniche, cognitive o fisiche. L’accessibilità universale fa sì che l’area faciliti la mobilità delle persone, eliminando ogni barriera ed ostacolo.
Dal 2010, la Commissione europea assegna ogni anno il premio Access City Award, che mira a premiare gli sforzi compiuti dalle varie città per eliminare le barriere che ostacolano la mobilità negli spazi pubblici e a livello di sistemi di trasporto. Nell’assegnare il premio si tiene conto di quattro aspetti importanti: l’accessibilità agli ambienti edificati e agli spazi pubblici; l’accessibilità ai trasporti e alle infrastrutture; le informazioni e la comunicazione (tra cui le nuove tecnologie IT e le nuove forme di comunicazione); le strutture e i servizi pubblici. Questa iniziativa rientra nell’impegno dell’U.E. di creare un’Europa senza barriere dal momento che una migliore accessibilità si traduce in vantaggi economici e sociali duraturi per le città, soprattutto se si tiene conto dell’invecchiamento della popolazione.
Nel 2014, tra le città più accessibili figuravano Göteborg in Svezia, Grenoble in Francia e Dresda in Germania. Queste città hanno sviluppato programmi per l’accesso ai trasporti, alle abitazioni, ai centri ricreativi nonché mappe interattive con informazioni sull’accessibilità a spazi e servizi pubblici, che hanno apportato benefici non solo alle persone diversamente abili ma anche al resto degli abitanti.
L’accessibilità universale non fornisce solo benefici alla società e ai suoi cittadini, ma anche all’economia della città. Secondo uno studio condotto nel 2014 dall’Università del Surrey (in Inghilterra), ogni anno in Europa si perdono 142 trilioni di Euro a causa dell’assenza di infrastrutture, di servizi e della scarsa attenzione riservata ai viaggiatori diversamente abili. Da quanto emerge da questa ricerca, nel 2012 i viaggiatori dell’U.E. che necessitavano di accessi speciali hanno fatto 783 milioni di viaggi nella regione, per una spesa totale di 394 milioni di Euro contribuendo così all’economia europea con 8,7 milioni di posti di lavoro.
I ricercatori hanno concluso che se le destinazioni europee avessero un’accessibilità universale, queste cifre potrebbero aumentare fino al 44% ogni anno. L’accessibilità universale, il concetto di “strade per tutti” e la necessità di includerli negli standard universali dei progetti relativi ai trasporti, agli spazi pubblici e all’architettura sono temi che hanno iniziato a interessare anche i paesi dell’America Latina, aprendo di fatto l’opportunità di progettare spazi senza barriere funzionali accessibili a tutte le persone. Tra i requisiti per lo sviluppo di città accessibili figurano:
· Implementazione dei concetti di “accessibilità e progettazione per tutti” fin dalla pianificazione del progetto, tenendo conto anche degli investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture nel lungo termine
· Formazione del personale e adattamento delle infrastrutture
· Strategie di comunicazione con gli utenti dove sono presenti le strutture con mezzi di trasporto, spazi pubblici e servizi pubblici diversi nelle città.
Introdurre standard per l’accessibilità universale nelle stazioni di mezzi di trasporto pubblici e negli spazi pubblici è importante per favorire lo spostamento di tutte le persone, migliorare la qualità della vita e creare città più equilibrate. Ciò mette in evidenza quanto siano importanti sia la consapevolezza sociale sia le politiche, i regolamenti e la loro applicazione da parte dei progettisti e dei costruttori delle città.
Steer Davies Gleave ha sviluppato piani di mobilità, linee guida di progettazione e consigli per la progettazione architettonica in cui sono stati definiti e inclusi i principi di accessibilità universale. Di recente, l’azienda ha collaborato con Corporación Ruta N Medellín alla progettazione di un piano di mobilità per il distretto Medellinovation a Medellín in Colombia. Questo progetto innovativo comprende 168 ettari dove verrà costruito il ”distretto della conoscenza”, ovvero un’area nel centro di Medellín ad uso misto, con un’università, un ospedale, uffici e negozi. Steer Davies Gleave ha sviluppato il piano di mobilità per questo progetto, oltre alla strategia di mobilità per i pedoni, grazie a un’analisi delle strade brevi e dirette. A seguito di tale analisi sono emerse proposte di vari tipi di profili di strade basati sui principi dell’accessibilità universale.